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CORO DI MORTI NELLO STUDIO DI FEDERICO RUYSCH |
Sola
nel mondo eterna, a cui si volve
I
geroglifici del titolo non sono del tutto casuali,
ma traslitterano, alla meglio, il titolo
italiano.
La
texture papiracea è riproduzione di
un vero papiro, l'Iliade Hawara della
Bodleiana di Oxford.
L'icona
della home page è rifatta su quella
di... Prince of Persia.
Ogni creata cosa,
In te, morte, si posa
Nostra ignuda natura;
Lieta no, ma sicura
Dall'antico dolor. Profonda notte
Nella confusa mente
Il pensier grave oscura;
Alla speme, al desio, l'arido spirto
Lena mancar si sente:
Così d'affanno e di temenza è sciolto,
E l'età vote e lente
Senza tedio consuma.
Vivemmo: e qual di paurosa larva,
E di sudato sogno,
A lattante fanciullo erra nell'alma
Confusa ricordanza:
Tal memoria n'avanza
Del viver nostro: ma da tema è lunge
Il rimembrar. Che fummo?
Che fu quel punto acerbo
Che di vita ebbe nome?
Cosa arcana e stupenda
Oggi è la vita al pensier nostro, e tale
Qual de' vivi al pensiero
L'ignota morte appar. Come da morte
Vivendo rifuggia, così rifugge
Dalla fiamma vitale
Nostra ignuda natura;
Lieta no ma sicura,
Però ch'esser beato
Nega ai mortali e nega a' morti il fato.
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© 1998 -> 05.03.2010