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C A N T I

 

DI

 

GIACOMO LEOPARDI.

 

 

 

 

EDIZIONE CORRETTA ED ACCRESCIUTA
DALL’AUTORE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[ PARIGI.

BAUDRY, LIBRERIA EUROPEA,

9, RUE DU COQ. PRÈS LE LOUVRE.

1837.??]
BIBLIOGRAFIA
CRITERI D’EDIZIONE
NOTE TESTUALI
SCELTE TESTUALI

EDIZIONI CRITICHE

Frontespizio ediz. Piatti 1831
Frontesp. Starita corretta 1835
Note al frontespizio

 

Indice Starita corretta pp. 3-4

 

Pag. 3 dell’ed. Starita 1835. Nell’ed. di scarto la seconda riga presenta la rettifica autografa «pag. 5» invece di «pag. 3» (che è invece, per l’appunto, la pagina dell’indice).

 

 

Nota – La casa editrice è fra ovvie parentesi quadre di espunzione, oltre che in colore evanescente, in quanto l’edizione, come è ben noto agli addetti ai lavori, non ebbe luogo. Si tratta quindi di un tardivo omaggio puramente virtuale, che vuol premiare l’intenzione parigina e “sinneriana” dell’autore, ma che non corrisponde al dato reale, in quanto il poeta morì prima di riuscire a metterla in pratica. Reale però la dicitura editoriale è, in quanto apposta alle edizioni Baudry coeve degli autori italiani (Foscolo, Pellico, Manzoni ecc.), per cui la stampa dei Canti si sarebbe presentata come sopra, se (ma la storia non si fa con i se) fosse stata effettivamente realizzata. Compresa forse l’ombreggiatura originale di nome e cognome dell’autore, che, già presente nell’ed. Piatti del 1831, è da presumere sarebbe stata mantenuta, anche perché la copia per la tipografia francese era con piena probabilità la Starita cosiddetta “corretta”, che tale ombreggiatura aveva di riporto. Che Leopardi dovesse tenerci, lo testimonia implicitamente anche l’edizione fiorentina del 1845, ove però, inversamente che nella Starita, la ritroviamo curiosamente nella copertina e non nel frontespizio. Di certo la tipografia parigina non avrebbe avuto problemi, se non altro – ma era tecnica tipografica comune – perché detto stile si ritrova in sue stampe dell’epoca, ad es. nel titolo dell’ed. 1836 dei Promessi Sposi. Sempre a titolo di curiosità, il nome ombreggiato è riprodotto persino nella “non ufficiale” edizione dello Spampinato (Canti, Palermo 1834). Purtroppo ho dovuto rinunciare ad una riproduzione fedele, in quanto non tutti i browser (partic. il solito IE) supportano le specifiche relative, e sostituire il color bianco al rosso avrebbe reso a molti la lettura difficile se non impossibile. Si vedano i relativi link in alto a destra per capire come il frontespizio dei Canti, e in paricolare il nome dell’autore, si presenta realmente nelle stampe originali.

 


©15-01/1998 —> 07.11.2010